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Tre storie che raccontano come l’Europa stia affrontando alcune delle sfide più delicate e decisive dell’era dell’intelligenza artificiale: l’accesso all’infrastruttura di calcolo, la protezione dalle nuove minacce informatiche e l’efficienza energetica dell’hardware che rende tutto possibile.

La prima notizia arriva dal Regno Unito con Nscale, che ha appena chiuso un round straordinario da 1,1 miliardi di dollari. Non parliamo di una startup qualunque, ma di un player che si posiziona come “sovereign compute provider”, ovvero un fornitore di potenza di calcolo locale per applicazioni sensibili. In un momento storico in cui le aziende europee devono decidere se affidarsi ai grandi hyperscaler americani o cercare soluzioni più vicine e controllabili, Nscale promette data center in Europa, Nord America e Medio Oriente, con il supporto di investitori come Aker e NVIDIA. La posta in gioco è alta: chi controlla l’infrastruttura AI controlla l’innovazione. Con questo round, Nscale vuole accelerare la creazione di una rete capace di supportare modelli sempre più grandi, offrendo alle imprese e alle istituzioni pubbliche una piattaforma sicura e conforme ai requisiti normativi locali. È un segnale fortissimo: l’Europa non vuole restare solo spettatrice, ma punta a ritagliarsi un ruolo di primo piano nella costruzione delle fondamenta tecnologiche del futuro.

La seconda storia ci porta a Berlino, dove la startup revel8 ha raccolto 7 milioni di euro per rivoluzionare la cybersecurity aziendale. In un’epoca in cui gli attacchi non arrivano più solo via email di phishing tradizionale, ma sfruttano deepfake vocali, vishing e ingegneria sociale potenziata dall’AI, il vero anello debole rimane sempre lo stesso: le persone. Revel8 affronta il problema di petto, creando un sistema che trasforma i dipendenti da potenziali vulnerabilità in “human firewalls”. La piattaforma simula attacchi realistici, addestra i team con scenari sempre aggiornati e monitora la resilienza umana contro minacce sofisticate. Non basta avere firewall e antivirus: serve formare chi ogni giorno prende decisioni critiche, risponde al telefono o clicca su link sospetti. Con i fondi raccolti, revel8 punta a scalare la sua presenza in Europa e a consolidarsi come punto di riferimento per tutte quelle aziende che capiscono che la vera difesa parte dalle persone.

Infine, uno sguardo alla Svizzera con Corintis, spin-off nato a Losanna, che ha chiuso un round da 24 milioni di dollari. Il problema che affronta è tanto tecnico quanto strategico: il raffreddamento dei chip. I sistemi AI di nuova generazione, dai grandi modelli linguistici alle reti neurali multimodali, consumano enormi quantità di energia e generano calore difficile da dissipare con le tecnologie tradizionali. Corintis propone un approccio radicale: integrare raffreddamento a liquido direttamente dentro il chip, canalizzando fluidi attraverso microcanali che abbassano la temperatura in modo mirato. Nei test condotti con Microsoft, i risultati sono stati sorprendenti: fino a tre volte più efficienti rispetto ai metodi standard. Il piano è chiaro: passare da 100.000 unità prodotte ogni anno a oltre un milione entro il 2026. Se ci riuscirà, avremo sistemi AI non solo più potenti, ma anche più sostenibili, con un impatto diretto su costi operativi, consumo energetico e possibilità di scalare i modelli a livello globale.

Tre storie diverse, ma connesse da un filo comune: l’Europa che non si limita a seguire, ma prova a innovare nei punti nevralgici del settore. Senza infrastruttura sovrana, l’AI europea rischia di restare dipendente da chi controlla i data center oltreoceano. Senza sicurezza umana, ogni progresso tecnologico rimane fragile di fronte a un dipendente ingannato da un deepfake.

Nei Materiali bonus trovi i link agli articoli originali e ai siti ufficiali delle startup citate. Questo contenuto è puramente informativo e non costituisce consulenza finanziaria.