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Tre notizie che raccontano bene lo stato di salute del tech europeo: round importanti, tecnologie open-source e nuove piattaforme che integrano intelligenza artificiale e automazione nei processi B2B. Dalla cybersecurity alla digitalizzazione dei pagamenti, fino alle giovani imprese dell’Est Europa, il panorama continua a diversificarsi e crescere.

Filigran – cybersecurity open-source e Serie C da 49,7 milioni
Partiamo da Parigi. La startup Filigran, specializzata in cybersecurity, ha chiuso un round di Serie C da quasi 50 milioni di euro, guidato da Eurazeo con la partecipazione di Accel, Insight Partners e Deutsche Telekom. La società è conosciuta per la sua suite XTM (eXtended Threat Management), una piattaforma open-source che integra analisi di threat intelligence, simulazioni di attacchi e moduli di gestione del rischio informatico.
Il nuovo capitale servirà a potenziare la presenza internazionale — con focus su Germania, Stati Uniti e Asia — e a completare lo sviluppo di OpenGRC, un nuovo componente dedicato alla compliance dinamica e alla gestione dei requisiti normativi. Filigran rappresenta bene la direzione del mercato europeo della sicurezza: un modello trasparente, modulare e collaborativo, in contrasto con gli approcci chiusi e proprietari. È anche un segnale della maturità dell’open-source europeo come leva strategica per la sicurezza digitale continentale.

DJUST – commercio B2B e automazione intelligente
Sempre in Francia, ma in tutt’altro settore, arriva la seconda notizia. DJUST, piattaforma SaaS dedicata al commercio B2B, ha raccolto 7 milioni di euro in un’estensione del suo round di Serie A, guidata da NEA con la partecipazione di Elaia e Speedinvest.DJUST si definisce la “Shopify per il B2B”: offre alle aziende un’infrastruttura completa per digitalizzare cataloghi, ordini, fatture e flussi di pagamento tra imprese. Oggi gestisce circa 1,5 miliardi di euro in transazioni annue, e punta a raddoppiare il volume entro il 2026.Con i nuovi fondi, la startup introdurrà agenti AI integrati in grado di automatizzare la gestione degli ordini e il pricing dinamico, e lancerà DJUST Pay, una soluzione proprietaria per unificare metodi di pagamento B2B in tutta Europa. L’espansione geografica partirà da Germania, Benelux, Regno Unito e Italia. Un passo concreto verso la creazione di un ecosistema digitale B2B fluido e smart.

Mind The Hack – dalla Grecia un nuovo player in cybersecurityLa terza notizia arriva da Atene: la giovane Mind The Hack ha chiuso un finanziamento di 2,8 milioni di euro, guidato da Deep Capital Group. L’azienda sviluppa soluzioni per la protezione delle PMI, combinando monitoraggio di rete, rilevamento di minacce e risposta automatizzata agli incidenti.Il mercato greco della cybersecurity è in forte espansione e Mind The Hack vuole posizionarsi come primo operatore regionale specializzato in servizi gestiti di difesa. I fondi saranno utilizzati per ampliare il team di ingegneri, potenziare la piattaforma cloud-based e rafforzare la presenza nei Paesi dell’Europa sud-orientale. Un segnale incoraggiante per le economie emergenti europee, spesso escluse dai grandi round ma sempre più protagoniste di un tech distribuito e cooperativo.

Perché conta
Queste tre storie evidenziano un trend chiaro: l’Europa sta costruendo un ecosistema tecnologico che non dipende solo dai colossi statunitensi. Filigran dimostra che la cybersecurity open-source può attrarre capitali importanti; DJUST mostra che anche nel B2B tradizionale si può innovare con automazione e AI; Mind The Hack ci ricorda che la nuova generazione di startup non nasce solo nelle capitali globali, ma anche in hub emergenti capaci di intercettare bisogni reali.Nel complesso, il tech europeo si sta spostando da un’innovazione “reattiva” a una piattaforma strutturata, capace di competere sui mercati globali e di attrarre capitali più consistenti.

Questo podcast ha finalità puramente informative e non costituisce consulenza finanziaria.