Episodio introspettivo che riflette sulla ricerca della perfezione come una tendenza umana che porta all'insoddisfazione, suggerendo invece di abbracciare l'incompletezza come strategia di crescita continua. L'oratore introduce il concetto buddista dell'Enso, un cerchio disegnato in un unico tratto che rimane aperto, simboleggiando l'accettazione dell'imperfezione e l'essere in costruzione perpetua.
L'idea centrale è che il miglioramento non risiede nel raggiungimento di un obiettivo finale, ma nel processo stesso, trasformando ciò che manca in uno spazio di crescita e mantenendo il "cerchio sempre aperto" per alimentare la fame di progresso. Invece di cercare la "soluzione," si incoraggia ad "accettare il quasi" e a lavorare intenzionalmente sull'incompletezza, che diventa la base per un miglioramento costante e infinito.
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