📻 Podcast – 30 settembre 2025
Oggi ti porto un episodio monotematico dedicato a La figlia del reverendo, romanzo scritto da George Orwell nel 1935.
👉 L’ho definito un libro che mi ha lasciato indifferente – né bello né brutto – ma che considero comunque importante per la sua potente critica sociale, capace di raccontare le condizioni di vita nell’Inghilterra dell’epoca.
Orwell (pseudonimo di Eric Arthur Blair) non era soddisfatto dell’opera al punto da chiedere che non venisse ristampata dopo la sua morte. La storia della protagonista è usata più come pretesto narrativo per denunciare i problemi sociali che come vera trama.
👩‍🦰 La protagonista è Dorothy, figlia ventisettenne di un reverendo anglicano disinteressato. Vive sopraffatta dagli impegni domestici e parrocchiali, schiacciata dall’ansia economica e dalla depressione.
Tutto cambia quando Dorothy perde improvvisamente la memoria – probabilmente a causa dello stress – e inizia una serie di esperienze scollegate tra loro:
🌿 lavoro nella raccolta del luppolo
🪶 periodo di vagabondaggio a Londra, che la porta all’arresto
📚 impiego come insegnante in una scuola privata di quarto ordine (dove Orwell critica il sistema educativo superficiale)
Quando la memoria ritorna, Dorothy torna alla sua vita di sempre. L’unico cambiamento: ha perso la fede. Capisce che, anche durante l’amnesia, nulla è davvero cambiato nella sua esistenza, e dentro di lei resta solo un vuoto profondo.
🎙️ Nel podcast critico soprattutto il finale, che trovo piatto: le esperienze di Dorothy non portano a nessuna evoluzione concreta, e la perdita della fede arriva solo nell’ultimo capitolo, come un tentativo forzato di dare significato alla storia.
💠Un episodio riflessivo su un libro minore di Orwell, ma capace di offrire uno sguardo lucido e spietato sulla società inglese degli anni ’30.
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