Addentrandoci nel mondo del cinema, troviamo delle patologie molto stereotipate. Ma è possibile non avere un riscontro veritiero di ciò che può essere salute mentale? Il regista Roberto Capucci ci racconta di come è riuscito a trattare questo tema delicato nel suo film “Mio fratello, mia sorella” (2021), uscendo dai cliché e facendo ricerca, affiancandosi a professionisti per poter dare al pubblico qualcosa che fosse REALE. Grazie della condivisione, Roberto!
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