Fiaba tratta da FIABE ITALIANE di Italo Calvino
Narrata da Maurizio Mosetti
Un Re aveva tre figlie: le due maggiori erano di bellezza media, mentre la minore era molto bella. Ogni pretendente si innamorava della minore, così nessuna delle sorelle si sposava. Le sorelle maggiori, gelose, convinsero il Re che la minore avrebbe portato disonore alla famiglia scappando con un soldato semplice. Il Re ordinò a un generale di ucciderla nel bosco, ma il generale ebbe pietà e la lasciò vivere, portando al Re una veste macchiata del sangue di un agnello come prova. La ragazza, rimasta sola, fu trovata dal Re selvatico che viveva nel bosco. Lui si affezionò a lei e la trattò come una figlia. Ogni mattina, un pappagallo le diceva che sarebbe stata mangiata dal Re selvatico, ma il Re le suggerì di rispondere che avrebbe fatto un ventaglio con le sue penne e sarebbe diventata la sposa del padrone del pappagallo. Sentendo queste parole, il pappagallo volò via mezzo spennato. Il Re vicino, vedendo il pappagallo spennato, lo seguì fino alla casa del Re selvatico e vide la ragazza. Chiese la sua mano al Re selvatico, che acconsentì, seppur con dispiacere. La ragazza sposò il Re e durante il banchetto di nozze, il suo padre le chiese perdono per il male fatto. Del pappagallo non si seppe più nulla.
(Abruzzo)
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