Il Dono
Per due decenni
Mi trovai nel paese
Luogo di molte forme
Alloggio di Vita e di Morte.
Per prima, conobbi Morte,
I suoi figli, vagano per le strade
Ad occhi bassi, spenti e vuoti;
Si trovano nelle case,
A buttar via Tempo, contro Sorte
Sembra Oscura, ma la O è di più;
Vien dalla paura che gli affibbia l’uomo
Non abituato al Buio,
Sconosciuto a sè stesso.
La cercai Volutamente, non attesi;
Demoni informi l’accompagnarono
Scure Ombre, nel labirinto
Mi trascinarono.
Era l’Ade,
Era Caos.
Domandai ad ella, “come mai tal sorte?”
Mi Sorrise
“Non vi è Nulla, in principio;
Caos è infinito,
Ivi l’Odine è generato
Dalla Luce, del Creator’”
Crebbi in virtù, che è conoscenza
Assaggiai per lungo tempo la saggezza,
Pane di vita per Guerrieri,
Acqua celeste dei Filosofi
“Come in alto così è in basso”
“Come dentro così è fuori”
“Ordinare, seguendo il sentiero”
“Tutto è Uno, non vi è molteplice,
La separazione rende ciechi,
I sensi sono scale alle porte dei cieli.”
Osservai tutto questo, Amando.
Una forza mi sollevò.
Sentì una voce, interiore
Narrava parole d’Amore.
Non prestavo ascolto,
L’occhio era attento;
Dopo un Urlo, un tonfo
E mi Mostrò.
L’interno del cosmo è un laboratorio
La fornace cuoce, a fuoco basso
Il movimento espansivo dell’essenza,
La quale, in suo fratello Vento
Vien trasportata dal fuori al dentro;
Traendo Costantemente esistenza
Dalla Fonte Universale
Cuore di Linfa Vitale.
Condensammo così una Pietra,
L’assorbii nel centro
Mutai la mia forma discendendo.
“Nello Spirito” urlò.
Nel Nero, splendeva una sfera
Senza magnetismo, era Eterea,
Creava a piacere, non disperdeva.
Provai ad usarla, intrepida genuina
Creai la forma per l’aldilà.
Tutto è connesso, nulla è a caso
Segui il tuo cuor sempre,
È lì che Sei.