Credere di essere soli.
Sentirsi completamente vuoti;
Luminosi, certo,
Ma come se ci fosse uno spazio vuoto tra l’etere e il corpo, che non rende la veste confortevole, non la senti propria.
Ogni persona che incontri, la guardi negli occhi, E gli fai da specchio: proietta ogni sua ombra, ogni sua paura, ogni suo difetto, ogni sua catena;
che stringe la gola, le gambe, la testa, i genitali e via dicendo tra i peccati capitali
Che si cerca l’uomo ignaro d’ogni Realtà.
Sentirsi completamente senza patria, senza luogo , senza casa..
Come può un albero fiorire e crescere, se non ha il terreno ove piantare le radici?
Ogni vicenda che avviene, porta sempre di più a un degrado interno, a un malessere buio, a una perdizione dei sapori d’ogni genere di questo meraviglioso paradiso terreno.
Fermati.
Isolamento.
Si realizza che, nulla è davvero perduto, perché la luce, interna, è ignea e calda,
Si sente, riscalda la pelle, crea colori, si condensa e si distende a mio piacere,
La dono in bolle e la riprendo,
Amo tutto questo.
Ritorno in campo, ma senza meta, ho smesso di cercare, ho smesso di “sperare” ho smesso di “chiedere”.
Adesso So; nient’altro, adesso Sono.
Ed è così, che dallo Zolfo più puro, si condensa il secondo Mercurio, passando per Arsenico, il Cristo, trentatreesimo elemento sublime, via d’Unione dello Spirito;
“Come dentro così fuori”, questa è la legge, e tu realizzasti all’esterno ciò che ci era interno, in eterno.
Come due poli elettro-magnetici, ogni cosa veniva attratta, dalla più interna a quella più esterna,
Non che vi sia differenza; ma la reazione tra i due può essere spiegata e compresa solo con conoscenze quantistiche, o occulte, o d’Amore.
Il tempo è totalmente scomparso, non che prima si facesse sentire più tanto;
S’è disciolto, nel tutto, barriera illusoria,
Capitano dittatore e guida di molti animi,
Eletto da loro stessi.
Viaggiai in luoghi immensi,
Ti trovai anche lì e ti presi;
Su ogni piano d’esistenza siamo connessi,
Legati, condensati, disciolti e Uniti.
Piantai Radici argentee nel tuo igneo ventre,
Le bagnammo d’acqua celeste, nutrendole;
Realizzammo il Bianco puro,
Sole e Luna che s’amano, nozze alchemiche.
Sono grata eternamente,
Conosco la legge,
E tutto, nell’Uno, si riprende.