La Galleria Misia Arte è sorta nel 1984, ispirandosi alla famosa mecenate polacca naturalizzata francese di fine Ottocento, Misia Sert. Anna Gambatesa, fondatrice della galleria, ci racconta gli inizi dell’esperienza in un piccolo locale fino al 2001 e poi il trasferimento nell’attuale grande sede, dotata fra l’altro di un bellissimo giardino, in cui si è svolta la nostra conversazione. Il ventennale fu celebrato al teatro Kismet, ospitando una performance dell’attrice Carmela Vincenti nei panni della stessa Misia, mentre il trentennale fu festeggiato con un evento presso l’attuale sede, ospitando la performance di alcuni musicisti e vari performer, sotto la direzione artistica di Manlio Epifania. In quell’occasione fu presentata la nuova costola della galleria, Cellule Creative, ideata da Stefano Straziota, attuale direttore artistico di Misia Arte, che tiene a sottolineare il contributo anche qui di Manlio Epifania nella creazione di una realtà di impresa culturale rivolta a far collaborare tra loro diversi generi di artisti e far emergere forze creative per progetti “in cui è necessario unirsi e non dividersi”. Il quarto decennio ha visto così Misia aprirsi ad esperienze fuori della galleria, in altri quartieri e contesti in cui arte, design e architettura risultavano oggetti un po’ estranei, ma che si vuole lo diventino sempre meno. Stefano, nel ricordare alcuni artisti ed artiste in grande sintonia con Misia, cita tra le altre Jasmine Pignatelli, in particolare per un intervento a San Girolamo e il modenese Mauro Roselli, per il murale al San Paolo. Fra i prossimi progetti, spicca, oltre all’evento che a dicembre suggellerà il quarantennale, una mostra di giovani artisti pugliesi. Tra gli ospiti della puntata anche l'artista Michele Agostinelli, che offre il proprio punto di vista sui temi trattati nella conversazione. Il messaggio di Stefano è quello di restare in ascolto delle persone, essere disposti a lavorare insieme e anche a cambiare idea e prospettiva rispetto alle cose grazie all’apporto degli altri. “Non si raccoglie ciò che si semina ma si raccoglie ciò che si cura” è la frase del personaggio Lucy di Charlie Brown che Anna preferisce per raccontare questi quarant’anni. Gli intermezzi musicali sono dello Schuman Lab.