Primo di 3 appuntamenti dal titolo “In musica il cambiamento: esempi di altro ascolto”, organizzati nel quartiere Libertà di Bari presso il centro culturale L’Eccezione diretto da Rino Bizzarro, quello di oggi è dedicato alla presentazione del volume “Nuove destinazioni per l’improvvisazione radicale” e del disco pubblicato subito prima “Strutture dall’introspezione all’interazione”, di Stefania Ladisa. L’autrice è una musicista barese diplomata in violino che incide e si esibisce con musicisti perlopiù della scena londinese, laureata inoltre in Economia con una Tesi sul divario Nord/Sud del mondo, operando come progettista nell’ambito della Cooperazione internazionale. Il saggio può essere visto, oltre che come maturo approdo di un percorso artistico, in quanto rappresentazione della musica improvvisativa come metafora dei rapporti umani, ispirati al rispetto della propria e dell’altrui libertà e alla nonviolenza. Stefania ci racconta come questa forma di espressione possa affrontare e contribuire a risolvere problematiche di natura politica, economica, sociale, muovendosi in direzione della filosofia, dell’economia, della psicanalisi. L’incontro è stato molto partecipato, suscitando numerosi interventi, curiosità e opinioni diverse tra loro.