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Questa settimana vi do conto di qualcosa che mi riguarda direttamente, infatti lo scorso 15 marzo ha debuttato a Bari, presso Alimentare Libertà, in via Napoli 49, il recital “Racconti Sconosciuti”, ideato e portato in scena da me con voce e chitarre. Si tratta del tentativo di mettere al centro dell’attenzione la poesia popolare e la prosa poetica di Rocco Scotellaro, che diventano testi di canzoni originali. La musica prova così a sottolineare quelle “desinenze arcaiche” del linguaggio parlato che il poeta aveva scelto di riportare nei suoi racconti, per proporre "la storia autonoma dei contadini, il loro più intimo comportamento culturale e religioso, colto nel suo formarsi e modificarsi presso il singolo protagonista." Nella giornata che ha preceduto lo spettacolo, ho rilasciato un’intervista alla rete torinese RBE nel programma di Francesco Piperis “Almeno due pagine al giorno”, disponibile sul canale YouTube RBERadioTv, in cui si può ascoltare più diffusamente il racconto di questo nuovo esperimento. All’inizio di uno scritto programmatico dal titolo Per un libro sui contadini e la loro cultura, Scotellaro sottolinea: <<La cultura italiana sconosce la storia autonoma dei contadini, il loro più intimo comportamento culturale e religioso, colto nel suo formarsi e modificarsi presso il singolo protagonista. Chi volesse, pertanto, assumere il singolo contadino come protagonista della sua storia, dovrebbe impostare la ricerca secondo la via più diretta dell'intervista e del racconto autobiografico>>. Il recital inizia con tre brani che hanno per testo delle strofe popolari tradizionali tra Lucania, Campania e Calabria, musicate con composizioni originali. Prosegue con delle canzoni scritte appositamente per i testi tratti dall’opera incompiuta “Contadini del sud” e da un paio di liriche di Rocco Scotellaro e giunge infine ad altri tre brani d’autore, con testi appartenenti alla tradizione tarantina, brani questi ultimi che ho invitato a suonare con me l’amico e compagno di musica di sempre, Gianni Cellamare.