Con i nostri più calorosi auguri di buone feste, in
questa puntata natalizia vi offriamo un altro sodalizio artistico, nelle persone dei coniugi Fanny Cavone e Pierpaolo Martino.
L’occasione per l’intervista è stata fornita dall’aver assistito ad una
conferenza-spettacolo presso Alimentare Libertà (in via Napoli 49), tenuta da
Pierpaolo, musicista e docente universitario, che prende il titolo dal suo
libro “Leggere Ziggy - David Bowie e la letteratura inglese” (Ed. Mimesis).
Fanny è architetto e pittrice ed è stata la promotrice, insieme a Pierpaolo, di
un progetto che per qualche anno ha animato il quartiere Madonnella: “La Stanza
dell’Eco”, una sorta di salotto letterario ed artistico in cui bambini e
adulti, performer delle più diverse discipline e pubblico si mescolavano tra
loro, ispirata all’omonimo romanzo di Luke Williams. Quell’esperienza arrivava
per Fanny dopo aver studiato a Londra, aver lavorato per anni nello studio
Fuksas a Roma e dopo tanti viaggi di lavoro in tutto il mondo. Pierpaolo ci
racconta come l’esperienza della Stanza dell’Eco sia nata, in seguito a delle
suggestioni avute da centri culturali visitati negli Stati Uniti e in
Inghilterra, dall’esigenza di dare spazio a una serie di artisti non inseriti
all’interno di un mondo della cultura e dello spettacolo in cui si sgomita
ormai in maniera frenetica per affermarsi ed avere un po’ di visibilità; tutto
questo facendo incontrare e dialogare artisti pugliesi con artisti stranieri,
nell’elogio dell’ascolto delle arti altrui. Una delle ultime importanti
iniziative organizzate dai nostri ospiti di oggi è stata lo “Ziggy Stardust
Festival”, presso l’ex-Palazzo delle Poste di Bari, una kermesse che aveva al
suo interno anche uno spazio dedicato al riutilizzo dei materiali di scarto per
la creazione di oggetti d’arredo. L’auspicio espresso da Pierpaolo e Fanny è
che possano esserci sempre più spazi pubblici fruibili da tutti, recuperando
soprattutto i luoghi già esistenti e inutilizzati, per essere vicini alle
urgenze che vengono “dal basso”, in dissenso rispetto ad iniziative culturali
spesso poco accoglienti, per pochi, al fine di sentirsi a proprio agio, a casa
nella cultura.