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Description

Serena Soccoia e Leo Gadaleta sono nati entrambi nel Libertà e ci vivono con
le loro due figlie. La prima cosa che torna in mente a Serena se ripensa alla
sua infanzia nel quartiere è la vigilia di Natale, quando si andava al mercato
di via Nicolai di sera con i nonni, con tutte le lanterne e le lucine che
rendevano l’atmosfera così affascinante. I ricordi di Leo sono molto vivi,
anche se a 5 anni la sua famiglia si trasferì a Monopoli. Fino a quell’età
però, la sua larghissima famiglia soprattutto dal lato materno gli aveva
trasmesso una serie di emozioni e sentimenti indimenticabili. Molti anni dopo,
la vita lo ha riportato ad appena qualche isolato dal punto dove quell’idillio
era stato interrotto. Qui ha creato la sua nuova famiglia con Serena, con cui
condivide anche il lavoro di musicista e insegnante di violino (Serena nel
plesso “Principessa di Piemonte” e Leo alla “Dante Alighieri” di Bitritto).
Suoneranno presto insieme in alcuni concerti a Milano, dove ritroveranno il
gusto del condividere la scena, cosa che negli ultimi anni avevano dovuto
tralasciare per dedicarsi alla crescita delle loro bambine. Si sente
chiaramente dalle loro voci come nutrano l’uno per l’altra stima e ammirazione,
che esprimono senza alcuna riserva. Intendono la parola “cultura” come sete di
conoscenza, una ricerca continua sulle origini ed il perché delle cose che ci
circondano, quel patrimonio che si viene a creare dalla curiosità, che muove
l’approfondimento e che si sedimenta con la memoria. Il preconcetto sulla
cultura come qualcosa di polveroso assomiglia per Leo a quello sulla politica
come qualcosa di lontano, ma sono appunto pregiudizi, che sussistono solo
perché non si ha voglia di andare al fondo del significato delle parole. La
curiosità onnivora di Leo lo ha anche portato a volte ad allontanarsi dalla
musica, come quando per un periodo si dedicò alla tecnica degli effetti
speciali, raggiungendo anche risultati di livello. Come musicisti, Serena e Leo
sono molto attenti e sensibili alla convivenza tra le diverse culture e questo
ritengono debba riflettersi anche nelle questioni sociali. Da qui il loro punto
di vista sulla multietnicità del nostro quartiere, che sostengono potrebbe ad
esempio far riavvicinare le nuove generazioni, che Serena e Leo come docenti
conoscono bene, a valori come il costruire le cose con le proprie mani, la lettura,
l’artigianato, che i nuovi abitanti del quartiere sembrano ancora tenere in
grande considerazione.