A Bari, all’angolo
tra via Dante e via Gen. De Bernardis, sorge un edificio denominato “Lo Stabile”,
uno spazio di condivisione su 3 livelli e un progetto socialmente audace
gestito da 5 professionisti. Luana Martino è una di loro, si occupa della comunicazione e vive
nel quartiere da una ventina d’anni. Nata a Bari, ha vissuto a lungo lontano dalla
propria città per esigenze familiari. Al momento della scelta dell’università,
decise di ritornare nella città natale. Dopo qualche tempo in altri quartieri,
si stabilì definitivamente al Libertà, che dichiara di adorare, incredula di
quanto non sia da altri apprezzato. Trova che la gente del quartiere sia “piena
di interesse verso le novità e sicuramente anche molto interessante”. Al piano
terra dello Stabile c’è l’area co-working, con diverse postazioni per lavorare
insieme, fisse o anche giornaliere, con una falegnameria, “cuore pulsante di
tutto il progetto”: con particolare attenzione alla bio-edilizia e alla
rigenerazione urbana. Al primo piano, il co-living, con stanze per delle
residenze temporanee di persone del quartiere o di turisti che abbiano
un’attività da condividere. Il terrazzo infine, sarà presto adibito a giardino
e orto urbano, per il quale è stata avviata, sulla piattaforma
“produzionidalbasso.com” (https://www.produzionidalbasso.com/project/impianta-stabile/),
una campagna di crowdfunding, o raccolta fondi, che terminerà dopo Pasqua 2024.
Gli altri professionisti che gestiscono lo spazio sono: Francesco Poli,
l’architetto referente di tutto il progetto, l’ingegnere Michele Todisco, capo
progettuale della falegnameria, Camilla Vicino, esperta di turismo e referente
del co-living e Mariangela Guglielmi, l’architetto referente del co-working. Il
gruppo è molto aperto a tutte le idee che i cittadini vogliano proporre. Riqualificazione,
integrazione e rigenerazione urbana sono i 3 punti focali di tutto il progetto,
dunque è chiaro che le idee che saranno portate alla loro attenzione dovranno
comunque rientrare in questa ottica. Luana si augura che il loro terrazzo
urbano possa diventare un esempio per tutta la città, affinché tra un po’ di
anni possano sorgerne tanti, anche nel Libertà. Mentre per se stessa si augura
di poter vivere in un luogo come lo Stabile, oltre che lavorarci, più in là nel
tempo, pur ritagliandosi i propri spazi di riservatezza, ma condividendo spazi
in comune con altri.