Il prossimo sabato 3 febbraio al Teatro Petruzzelli si svolgerà la XIV edizione del Premio Mimmo Bucci. Abbiamo colto l’occasione per incontrare la presidente dell’associazione che promuove questa iniziativa per sostenere giovani talenti. La storia che
Francesca racconta in questa nostra conversazione è in parte conosciuta, nella nostra città e in particolare nel nostro quartiere. Però, qui ascolterete il punto di vista della madre di Mimmo Bucci, con l’insieme dei ricordi, degli aspetti privati e dei progetti che Francesca coltiva per mantenere vivo il ricordo di suo figlio. La passione di Mimmo per la musica comincia sin da piccolo, all’interno dell’oratorio dei Salesiani. A 13 anni va al suo primo
concerto di Vasco Rossi e ne è folgorato, cominciando a impararne tutte le canzoni. Dopo qualche tempo, intuisce che l’idea di una cover band potrebbe essere un buon trampolino di lancio per la propria notorietà, in quanto ha già scritto tante canzoni che meritano una platea più ampia di quella del suo quartiere. All’inizio, la formazione della “Combriccola di Vasco” era solo un
trio, poi si ampliò e conquistò tantissimi palchi in tutta la Puglia. La svolta per il salto di qualità fu però la composizione di un brano in memoria del compianto Massimo Riva, storico chitarrista di Vasco, la cui fama arrivò fino a Zocca, paese natale del cantautore emiliano. Da lì, le esibizioni della Combriccola si arricchirono della presenza di alcuni dei musicisti di Vasco e
la cover band prese il volo. Il 15 maggio del 2007 il cammino di Mimmo fu però interrotto da due scellerati, che lo investirono sul lungomare di Bari mentre facevano delle scriteriate evoluzioni in motocicletta. I suoi progetti interrotti sono stati in parte realizzati dalla sua famiglia e dall’associazione da loro fondata (Ass. Cult. SMART per Mimmo Bucci”), come ad esempio la pubblicazione di un libro (“Mimmo Bucci nel cuore della gente”) e l’opera di sostegno per giovani musicisti emergenti, mentre il sogno di realizzare un film, o almeno un corto, è il prossimo obiettivo che si sono posti. Francesca conclude dicendo: “la morte non ha vinto su Mimmo, perché Mimmo era amore e l’amore vince sempre”.