Già magistrato di Cassazione e deputato della Repubblica. docente dell’Università di Bari e saggista di chiara fama, Nicola Colaianni è ospite ad un incontro su pace e nonviolenza, organizzato dall’Eccezione, il centro culturale della cooperativa Puglia Teatro, intervistato da Domi Calabrese. Il professore parla della necessità di resistere alla tendenza in atto da alcuni anni di ridare dignità alla guerra come prosecuzione con altri mezzi della politica, a dispetto dell’art.11 della Costituzione. Precisa inoltre che lo stesso articolo non parla di ripudio della guerra “senza se e senza ma”, nel senso che si riferisce alla stessa come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, non escludendo quindi l’uso delle armi per legittima difesa. Tuttavia, ritiene che, quand’anche si arrivasse allo scontro armato, bisognerebbe tendere alla non-vittoria, cioè a non oltrepassare una certa linea che possa comportare maggiori danni alle popolazioni dell’altra parte. Tra gli interventi del pubblico, potrete ascoltare in particolare quello di Francesca Bitetto.