Nella fotografia dal 1975, con una lunga esperienza anche come fotografo teatrale, Michele Sedicino è stato un ragazzino terribile e dice: “vengo dalla strada e ne sono orgoglioso”. La sua passione nasce dal corso pomeridiano di fotografia del maestro Vittorio Stagnani, quando da piccolo frequentava la scuola Melo, all’epoca della preside Marangelli. “Bisogna insistere”– dichiara- “crearsi il lavoro, nessuno ti regala niente”, anche perché oggi mancano le scuole di arti e mestieri di una volta. Il quartiere, con l’eterogeneità che lo contraddistingue, ha giocato un ruolo importante nella sua storia: “il popolo ti fa crescere”, sostiene. La curiosità lo ha sempre mosso nel lavoro e nei rapporti umani, per questo trova positive le trasformazioni sociali e demografiche oggi in atto. Curare le storie delle persone attraverso le immagini, lasciando un documento storico: resta questo il suo obiettivo di sempre.