In questa seconda parte, Pier Giorgio condivide la lettura di alcuni passaggi del bellissimo libro scritto da Papaji “Ramana Maharshi il mio Maestro”, nel quale l’autore descrive il suo incontro (in un periodo per lui di "crisi spirituale") con Ramana Maharshi. Pier Giorgio ci fa osservare come Papaji (esternando con luminosa onestà anche il proprio orgoglio spirituale), un po’ come un "Orlando furioso", fosse tutto concentrato sullo sforzo, sul cercare di mantenere attraverso le pratiche (mantra, meditazione, ecc.) la spiritualità vissuta, e caratterizzata fino a quel momento, da visioni ed esperienze straordinarie. Grazie all’incontro con Ramana Maharshi, giunge all’intuizione del Sé, che lo porta a trascendere l’attaccamento al desiderio di cercare un dio esteriore ed effimero, e lo porta a superare le pratiche finalizzate alle visioni di Krishna. Può essere questa profonda riflessione condivisa amorevolmente, non solo il bel racconto di un’esperienza, ma un’elevata indicazione spirituale per tutti noi, quando siamo pronti a coglierla?