In questa seconda parte, a partire dalla lettura di alcune
frasi dell’amato Osho, Pier Giorgio ci porta a riflettere ancora sull’unicità che caratterizza ogni creatura, e in particolare su quanto la competitività e il paragone con gli altri (ancora diffusi negli stili educativi a volte repressivi), limitino il fiorire della creatività e, di conseguenza, la felicità di ciascuno che a sua volta viene diffusa nel mondo. Possiamo osservare, con semplicità, con accoglienza e amore verso noi stessi, se queste dinamiche ci riguardano?