Immaginate un mondo leggermente diverso dal nostro. Leggermente.
Un mondo dove le multinazionali dominano le vite altrui e dove tutto è mosso dal denaro e dal controllo totale. Con una piccola differenza: in questo mondo, i supereroi esistono. Più super che eroi, a dire il vero. Da questo presupposto nasce "The Boys", l'opera migliore di Garth Ennis dai tempi di "Preacher".
Una serie a fumetti che fa satira sul mondo dei supereroi ma che aggiorna anche la visione cinica e tragica che Ennis ha dell'America.
"Quello che sto cercando di dire, Hughie, è che non ti sono stato ad ascoltare. Ti parlo come se fossi uno di quei pazzi, quando invece è l'ultima f***** cosa che sei. Sei un tipo normale. E sei pure uno come si deve, c****. Sei mio amico"
I Boys devono prepararsi allo scontro finale ma per farlo devono chiudere tutte le loro faccende in sospeso. E non sarà facile, specialmente per il povero Hughie che dovrà comprendere una volta per tutte che cosa vuole dal futuro e da sé stesso.