Stiamo parlando di come si dovrebbe intendere la chiesa. Diciamo infatti "membri di chiesa" perché partiamo proprio da questa immagine che usa l'apostolo. Il fatto che siamo "membra gli uni degli altri", membra del corpo di Cristo, ci mostra la nostra interdipendenza e che siamo allo stesso livello davanti a Dio e abbiamo o dovremmo avere un unico obiettivo, ma non che dovremmo essere tutti uniformi. La diversità, infatti, non l'uniformità, è la caratteristica dell'intervento divino tramite lo Spirito. Questo è evidente nel Creato, che è pieno di meraviglie multiformi, ed è evidente nella Chiesa. E l'apostolo in questo testo non fa una lista completa dei molti carismi (che è la parola greca per i doni). Ma ne elenca alcuni per la nostra edificazione. Ognuno, infatti, ha doni diversi, differenti caratteristiche, occasioni, specialità. E tutti i cristiani sono allo stesso livello, anche se hanno compiti e chiamate diverse. E questo è fondamentale per un buon annuncio di Gesù Cristo.