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Description

Una bella sfida. Una delle recensioni più difficili che abbia mai fatto. Perché l'ultima opera di Ari Aster, regista geniale e visionario, è una pellicola criptica e molto personale, che affonda inesorabilmente negli strati più intimi di ciascuno di noi e si presta a decine di interpretazioni.


Retto da un immenso Joaquin Phoenix, la storia potrebbe essere delle più semplici, ma Aster pone la sua identità ancora più pesantemente di quanto fatto in Hereditary e Midsommar e non prende affatto per mano lo spettatore, ma al tempo stesso lo pone in una condizione obbligata di riflettere e parlare di questa vicenda a lungo.


Un dedalo di situazioni oltre il delirio, ironiche e drammatiche, che il protagonista è costretto a vivere, in un viaggio dall'esito incerto, accompagnato da un legame madre/figlio che tocca picchi di ossessione e morbosità coraggiosamente messi in scena.


Una pellicola estremamente divisiva che, a mio parere, va comunque vista e che ho adorato.