Dopo un incidente durante un trasporto, due detenuti ammanettati fra loro riescono a fuggire, tentando il tutto per tutto pur di riguadagnare la libertà, ma dalla salvezza li separa una strada difficile e fangosa e soprattutto la diffidenza, l'ostilità e il razzismo.
Mentre lo sceriffo ed una nutrita squadra danno loro la caccia, i due fuggiaschi inizieranno a conoscersi e, dalla semplice collaborazione, scaturirà il rispetto reciproco, la conoscenza di due vite sfortunate e forse un'amicizia. Tony Curtis e Sidney Poitier danno vita a due personaggi memorabili e complessi, in una pellicola "carceraria" che contiene molto di più al suo interno e che in pochi ricordano. Stanley Kramer dirige i due attori in uno splendido bianco e nero e ricorda allo spettatore come diversi possa significare anche simili, ma soprattutto come l'amicizia non conosca razza o colore della pelle.
Muscolare, drammatico e con un profondo senso di libertà e paura di sognare al suo interno, La parete di fango è un titolo della vecchia Hollywood che merita assolutamente di essere recuperato.