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Lo so, lo so...non si può certo dimenticare che Damiano Damiani sia lo stesso regista che ha regalato al pubblico quell'aberrazione che è Alex l'ariete e, in un primo momento, vi confesso che anch'io non ero proprio entusiasta all'idea di approcciarmi alla sua filmografia, tanto ero rimasto basito. Eppure, dopo aver vinto la mia diffidenza, non posso negare che qualche opera del regista in questione sia assolutamente ben realizzata. Un esempio su tutti è proprio questa pellicola, nella quale El Chuncho di Volontè appare ora simpatico, ora irritante e qualche volta suscita anche un briciolo di tenerezza, essendo un bandito (quasi) convinto di combattere per una causa, assieme al fratello Klaus Kinsky.


L'incontro fortuito con l'americano Nino cambiera la vita di entrambi, in un Messico ancora tormentato dalle lotte fra rivoluzionari ed esercito regolare.


Damiani mette sulla scena una storia già scritta bene, esaltando il talento dei protagonisti e rappresentando l'ennesino esempio di spaghetti western, che era ancora al suo apice, che non annoia mai ed è ricco di sparatorie e personaggi ben delineati e sufficientemente approfonditi, con un finale letteralmente inaspettato e un tantino fuori di testa, che non posso fare a meno di adorare, ogni volta che lo vedo.