No, non è quella monnezza con il panda rosso della Pixar. E non si tratta neanche dello spy movie con Bruce Willis, anche se uno degli attori di quella pellicola è protagonista assoluto di questo film.
Red è la storia di Avery, vedovo e proprietario di un negozio che vive tranquillo nella solita cittadina di provincia americana, all'apparenza banale e noiosa. Il nostro è affezionatissimo al suo cane, Red appunto, ultimo regalo della moglie. Un giorno, durante una tranquilla mattinata di pesca, Avery si imbatterà in un gruppo di ragazzini balordi, capeggiati dall'odioso Danny, figlio di un ricco uomo d'affari della cittadina. Il giovinastro non si farà scrupoli a uccidere a sangue freddo il povero Red, senza alcun motivo, lasciando nello sconforto Avery, che farà di tutto per avere giustizia e dare un senso alla propria vita.
Trama apparentemente banale per un film che avremo visto in cinque e che non avrei mai scoperto, se non grazie ad una recensione del Frusciantone Nazionale. Beh... vi posso assicurare che Red è un titolo assolutamente da recuperare. Una storia di grande impatto, dal ritmo lento ma necessario, che offre una splendida recitazione di tutti gli attori, Brian Cox magistralmente in testa e sempre perfetto in qualunque ruolo.
Un film decisamente drammatico e carico di cinismo, dove la giustizia pare soltanto una pia illusione, di fronte alla ricchezza ed alla corruzione. Un film che suscita commozione in più di una sequenza e da spunto a riflessioni che non dovrebbero mai latitare nella nostra testolina.
Recuperatelo anche solo per l'ottima regia di McKee che, dopo May e The Woman, dimostra di sapersela cavare alla grande anche in un genere completamente diverso, senza però perdere il suo tocco pungente e la cura verso i dettagli, mai superficiali.