Giuseppe è Forse uno dei personaggi più sottovalutato nella storia della natività di Cristo, eppure la sua vita ed il suo atteggiamento erano determinanti.C’era tanto di cui avere paura: REPUTAZIONE, FUTURO, L’IGNOTO, LA FAMIGLIA, ma al comando dell’angelo decise di sposare Maria, si alzò dal sonno e partì per l’Egitto.Ci sono momenti in cui ci sentiamo sconfitti, momenti in cui stiamo andando nella traiettoria opposta rispetto a quello che Dio ci ha promesso. Che facciamo? Come reagiamo?
Giuseppe si è sincerato che il suo cuore e spirito assumessero la giusta POSTURA. Egli aveva un CUORE:
1) Ubbidiente – Noi tendenzialmente cerchiamo di sostituire l’ubbidienza con altro; solitamente l’ubbidienza a Dio equivale un nostro annullamento e cerchiamo di “rimandare” oppure opporci ad esso con la razionalità umana. Nella fede, rimandare un’obbedienza è sempre una “disobbedienza”
2) Responsabile – Noi non siamo succubi delle circostanze che ci circondano ma prendiamo responsabilità sulla nostra vita. GIUSEPPE si è caricato la sua famiglia ed è andato in EGITTO.
3) Paziente – Sono stati in “esilio” in Egitto per 3 anni, “aspettando” il comando di Dio.
4) Attento alla voce di Dio – Giuseppe ha avuto molteplici sogni, aveva una RELAZIONE con Dio molto profonda, aveva la capacità di DISCERNERE i sogni umani da quelli DIVINI.
Solo se si è in sintonia con Dio si può riconoscere la Sua voce. L’essenza del Natale è sacrificio, amore e abnegazione.In tutto la sua vita, in tutte le sue scelte, la direzione di vita di Giuseppe non era assorbito dal SUO desiderio ma dal mettere DIO al centro della sua vita. L’abnegazione porta grandi cose nella nostra vita.