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C’era una volta… è così che cominciano tutte le fiabe, ma quella che sto per raccontarvi non è una fiaba, è un sogno che è diventato realtà e che ha saputo resistere al tempo. Dunque… c’era una volta e c’è ancora un luogo magico, scrigno di tesori e di sapere, un luogo che ha attraversato la storia e ne è stato attraversato. Un’antica chiesa edificata nell’epoca delle crociate e poi divenuta sede della Compagnia della carità di Santa Croce, detta dei Bianchi, fondata dalle famiglie della grande nobiltà trapanese.

Nel 1830 la Chiesa di San Giacomo, ora Palazzo San Giacomo, e il grande salone dei Bianchi divennero la sede della prima biblioteca pubblica cittadina, la Biblioteca Fardelliana, in cui ho l’onore di accogliervi.

E qui entro in scena io: il Generale Giambattista Fardella dei marchesi di Torrearsa. Nonostante la mia formazione militare sono stato da sempre un appassionato della bellezza, grande amante dei libri e collezionista di opere d’arte. Conoscendo il valore della cultura, era mio desiderio che i miei concittadini potessero avere a disposizione una biblioteca pubblica, un luogo del sapere accessibile a tutti. E così, quando nel 1826, a seguito dello scioglimento della Compagnia dei Bianchi, i nobili confrati cedettero al Comune di Trapani il piano superiore del Palazzo, sede della loro Confraternita, io ebbi l’idea di donare la mia prestigiosa biblioteca personale, costituita da pregevoli manoscritti e antichi libri a stampa, e la mia ricca collezione di tele e dipinti. Oggi tutte queste opere d’arte sono custodite presso il Museo Agostino Pepoli, un altro scrigno di tesori trapanesi, mentre i miei preziosi libri hanno costituito il primo nucleo della grande istituzione di cui oggi voglio narrarvi.

Il patrimonio librario della biblioteca si è arricchito sempre più nel tempo, sono mutati i costumi, le epoche, è mutato il volto della città e di questo antico quartiere, il più antico di Trapani, chiamato del Casalicchio, stravolto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale ma Palazzo San Giacomo e la Fardelliana sono ancora qui, a raccontarvi la loro storia, se avrete la curiosità di ascoltarla.

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