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Description

La lezione si apre sulla figura di Ottone I, imperatore sassone, fondatore della dinastia degli Ottoni (seguiranno Ottone II e Ottone III), cui si deve il merito di aver arginato le invasioni barbariche del IX e X secolo, in particolare la minaccia portata dagli Ungari: la vittoria riportata a Lechfeld nel 955 contribuisce a ridurre la pressione di questa popolazione, che pochi decenni dopo si insedia nella regione dell'antica Pannonia, dove si stabilizza convertendosi al cristianesimo (re Stefano I nell'anno 1000). Ottenuto questo risultato, Ottone prova a recuperare i cocci infranti di un impero ridotto di estensione e in preda all'anarchia. Per ovviare alle storture introdotte dal capitolare di Quierzy dissimulandone le intenzioni, trova un espediente efficace: attribuire i feudi via via riconquistati a vescovi-conti. In tal modo, il feudo esce dal circuito dell'asse ereditario. Il problema è che Ottone non si limita ad assegnare i feudi ai vescovi ordinati dalla Chiesa, ma attribuisce lui stesso contestualmente l'investitura feudale e religiosa (conte e vescovo). Questa procedura non mancherà di sollevare contestazioni da parte della Chiesa, da cui si precipiterà in un lungo conflitto noto come "lotta per le investiture".

In copertina: Ottone I