Propongo qui la seconda parte di un intervento da me tenuto qualche tempo fa sul conflitto israelo-palestinese. Questa volta ci concentriamo sulla Palestina, terra al centro di vari progetti durante i difficili anni della Grande guerra, quando le potenze della Triplice intesa, in particolare la Gran Bretagna, dichiarano ufficialmente che sosterranno la causa del nazionalismo arabo in caso di un fattivo contributo di questo popolo nella lotta contro i turchi ottomani, nemici di entrambi. Sono gli anni di Feysal e di Lawrence d'Arabia. Nelle stesse settimane, tuttavia, le terre in cui dovrebbe sorgere, dopo la guerra, uno stato pan-arabo vengono anche promesse ai leader del movimento sionistico e, infine, spartite tra le stesse Francia e Gran Bretagna, in una logica di totale continuità con l'imperialismo coloniale. Queste contraddizioni, unite all'antisemitismo feroce degli anni del nazismo, producono un imponente flusso migratorio di ebrei verso la Palestina, mentre le tensioni tra gruppi etnico-religiosi esplodono con violenza crescente.
In copertina: Lawrence d'Arabia
