Listen

Description

In questa lezione parliamo dell'atteggiamento che i philosophes dell'illuminismo francese assunsero nei confronti della storia, delle tradizioni, delle identità nazionali ed, in particolare, delle religioni. Illustriamo i due principali atteggiamenti, ovvero l'ateismo e il deismo, strana concezione di un Dio architetto del mondo che si manifesta nell'immanente razionalità del Creato. Sicuramente l'illuminismo si scaglia contro le religioni positive, viste come cumulo di sciocchezze e superstizioni, oltreché come centri di potere in simbiosi con il potere assolutistico. A gran voce si invocano riforme anticlericali, ad esempio contro la manomorta, il diritto d'asilo, i tribunali ecclesiastici, la Santa Inquisizione. I gesuiti diventano l'obiettivo polemico principale e saranno spazzati via da un vero e proprio furore laicista. D'altro canto ricordiamo che il pensiero illuminista crede più ad un percorso graduale di riforme che ad una violenta rivoluzione non governata dalla moderazione del raziocinio. Abbiamo anche il tempo per proporre qualche riflessione critica sulle ingenuità e l'inguaribile ottimismo degli intellettuali illuministi, convinti che il progresso della civiltà fosse ormai un fatto alla portata di mano, di facile realizzazione e quasi inevitabile. Ahimè la storia si è incaricata di dimostrare che le cose non stavano proprio così.

In copertina: un tempio dedicato al culto della dea Ragione e dell'Essere Supremo nella Francia rivoluzionaria