In questa lezione parliamo del dibattito in corso nell'età della Belle Epoque tra occidentalisti e slavofili sulle prospettive future del grande impero russo. Siamo in un'età in cui il potere autocratico dello zar comincia a scricchiolare, nonostante i timidi tentativi di riforma dello zar Alessandro II, cui velocemente seguono i due regni rigidamente conservatori di Alessandro III e Nicola II. Qualcosa si muove, in ogni caso: comincia a nascere una industria con capitali stranieri, in particolare tedeschi; si costruiscono grandi opere pubbliche come la ferrovia transiberiana. Il dibattito politico rimane clandestino. Tra gli occidentalisti spiccano i due partiti dei bolscevichi e dei menscevichi, divisi sui metodi di lotta e sui tempi più che sull'obiettivo finale; c'è il partito dei cadetti, che punta ad una costituzione liberalmoderata. Tra gli slavofili il punto di riferimento è quello dei socialrivoluzionari, che credono in una via slava, agricola e contadina, per il futuro della Russia. La sconfitta russa nella guerra col Giappone del 1905 dimostra allo zar la precarietà della situazione.
In copertina: la ferrovia Transiberiana.