In questa puntata attraversiamo gli anni Trenta sovietici, quelli dei grandi piani quinquennali, delle fabbriche che spuntano come cattedrali d’acciaio e delle campagne svuotate. Stalin promette progresso e giustizia sociale, ma il prezzo è altissimo: carestie, repressione, gulag e la liquidazione dei kulaki. Esploriamo un mondo dove tutto è collettivizzato, la libertà è un’illusione, e l’ideologia diventa fede. Un racconto potente, denso di contrasti, in cui milioni lavorano – o muoiono – per costruire un paradiso che, per molti, resta solo sulla carta. Perché il comunismo, prima ancora di essere realtà, è stato un’idea. E ogni idea, per imporsi, ha bisogno di un racconto. Anche il più feroce.