Nel campo delle energie rinnovabili, gli impianti più diffusi e con più prospettive, dopo il fotovoltaico, sono gli impianti eolici. Una panoramica sul mondo dell'eolico può servire a coglierne le eventuali opportunità. Però tralasciamo i grandi impianti, perché sono troppo onerosi e hanno un notevole impatto ambientale, e concentriamoci sul microeolico. Fissiamo alcune caratteristiche base: - funzionano a basse velocità del vento e anche a rotazione variabile e quindi possono assecondare meglio il vento, a differenza dei mega impianti - possono essere sia ad asse di rotazione orizzontale, per capirci come i classici mulini a vento; ad esempio a 1, 2 o 3 pale; oppure possono avere l'asse verticale; quindi con sviluppo a torre. In particolare segnalo due modelli: il tipo Savonius e il tipo Darreius, entrambi molto validi e che approfondiremo tra poco. - per stimare quanto produce una micro turbina si può utilizzare la legge di Betz, che mette in relazione la potenza di massima produzione con la velocità del vento. La legge di Betz, mette in relazione la potenza di massima produzione con la velocità del vento al cubo. Già da questo si può evincere che essendo una potenza al cubo, la velocità del vento è fondamentale per capire se un impianto è conveniente o meno. Ci sono due modi per stimare la velocità del vento media: o si misura con un anemometro (che è il metodo che consiglio), oppure si prendono i valori da un archivio chiamato "Atlante eolico". Per una stima grossolana si può usare la classificazione di Beaufurt, che vediamo in alto, che sulla base di alcune evidenze, come lo spostamento delle foglie o dei rami, ci da un valore di massima di velocità del vento. Dalla legge di Betz si può ricavare la potenza elettrica, che ha al suo interno i rendimenti elettrici e meccanici, la densità dell'aria, la superficie delle pale la velocità del vento al cubo e un coefficiente di prestazione, che chiamiamo Cp. Prendiamo una piccola turbina tipo Darreius di sezione esposta 6 m2, con un vento medio di 5 m/s (andando nella classificazione di Beaufort viene definito come "Brezza tesa" ovvero dove si può osservare "foglie e rami più piccoli in movimento costante"), ipotizzando la densità dell'aria di 1,225 kg/m3, tralasciano per approssimazione i rendimenti a 1, si svilupperà una potenza elettrica massima di circa 160,8 W Però se la velocità del vento è semplicemente il doppio, cioè 10 m/s, la potenza elettrica sarà di 1200 W. Abbiamo visto che la velocità del vento è fondamentale. Il tempo di rientro dell’investimento per un impianto eolico dipende dalla ventosità del sito di installazione. Però per trovare venti molto veloci occorre salire molto di quota rispetto al terreno. Però attenzione che più si sale e più la struttura che lo regge dovrà essere imponente. Per questa ragione occorre scegliere un compromesso tra una alta quota per avere più velocità e i costi della struttura che deve reggere la macchina. Per i piccoli impianti indicativamente si può ipotizzare un costo di realizzazione intorno ai 3.500 – 5.000 €/kW installato. Però è altamente consigliata preventivamente una analisi di fattibilità, per evitare di sovrastimare i vantaggi. In questo senso l'A2C è a disposizione con i suoi tecnici sia per effettuare delle misurazioni della velocità del vento e sia per sviluppare delle stime di produttività e quindi di ritorno dell'investimento.
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