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Conoscere gli impieghi dell'ozono permette di cogliere le numerose opportunità di uno dei più potenti ossidanti in natura; che tra l'altro è anche il meno costoso e il più ecologico. Tralasciando gli impieghi in medicina, che sono vastissimi e risolutivi, ma che non sono il mio campo, oggi approfondiamo gli utilizzi tecnici. L'ozono fu identificato nel 1840, ma già gli antichi Greci lo conoscevano, poichè si erano accorti che nelle tempeste quando c'erano i fulmini si sentiva un forte odore, che loro associavano alla presenza di Zeus. Per cui quando fu identificato gli fu dato l'attuale nome, discendente dal termine "odorare" in greco antico. E' come l'ossigeno che respiriamo, ma ha 3 atomi anziché 2. Se qualcosa si ossida all'aria, con l'ozono si ossiderà più in fretta. E' un killer letale di qualsiasi microrganismo (compreso i virus).  L'ozono è  instabile e quindi in poche decine di minuti dalla sua generazione si ritrasforma in ossigeno con due atomi e quindi sparisce. Però nella sua breve esistenza fa una sola cosa e la fa con grande intensità: ossida tutto quello con cui viene in contatto. Un pò come fa l'ossigeno che respiriamo, però in questo caso con una intensità e quindi una velocità maggiore. L'ozono, data la sua breve vita, non può essere immagazzinato e viene prodotto da apparecchi elettrici, detti ozonizzatori. Dato questo suo alto potere ossidante, l'ozono viene impiegato in generale per sbiancare, depurare, deodorare e disinfettare. Attualmente l'ozono è usato per: - la disinfezione dell'acqua (acquedotti, piscine); - la disinfezione delle superfici destinate al contatto con gli alimenti; - la disinfezione dell'aria dai microrganismi; - la disinfezione di frutta e verdura; - l'ossidazione di inquinanti nella depurazione delle acque di scarico; - la pulizia e sbiancamento dei tessuti; - abbatta gli odori, perché ossida  - per la sanitizzazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19. Non è un errore che ho utilizzato il termine "sanitizzazione" e non "sanificazione", poichè è stato l'Istituto Superiore di Sanità a fornire questo termine in un suo documento di maggio 2020. Fin qui abbiamo analizzato le opportunità, per correttezza occorre affrontare anche i rischi. L'ozono è irritante per le mucose.  Premetto che fino ad oggi nessun essere umano è mai morto a causa dell'ozono. Però bisogna sottolineare che alle concentrazioni in cui è utile (dell'ordine di alcune ppm) è fortemente irritante. I limiti per l'uomo sono dell'ordine di 0,1 ppm. PPM è una unità di misura di concentrazione e significa che in un determinato volume se ci sono 1 milione di molecole, quante sono di quella specie considerata. Ad esempio 4 ppm di ozono significa che se prendo a caso 1 milione di molecole ci saranno 4 molecole di ozono. Racconto per esperienza personale che se si supera il limite di 0,1 ppm si avrà prima una sensazione di nausee e poi un forte mal di testa. Di conseguenza l'ozono è molto utile, ma va gestito con cautela. E soprattutto chi lo eroga deve avere cognizione di che concentrazione sta utilizzando. Riassumendo. L'ozono in alcuni contesti è associato ad una immagine negativa in campo ambientale. Come ad esempio la problematica del buco dell'ozono.  Però come abbiamo visto è molto utile, soprattutto per sbiancare, depurare, deodorare e disinfettare. E' economico, poichè basta pochissima energia elettrica per produrlo con un ozonizzatore. E' ecologico perché era ossigeno e ritorna ossigeno a 2 atomi. E' irritante per l'uomo, per cui chi lo usa deve essere stato formato. Per chi fosse interessato l'A2C effettua la formazione sull'uso degli ozonizzatori, la verifica del loro funzionamento e la redazione di procedure di utilizzo. Questo in modo da cogliere l'opportunità dell'ozono ma gestendo i rischi di cattivo utilizzo.  

Per richieste preventivi, scrivere a:   info@a2c.it