Cosa vogliamo veramente?
Cosa vogliamo essere? Cosa vogliamo fare? Molti vorrebbero tornare alle origini, rimanere quello che erano per poi tornare a vincere…altri invece visto che ormai siamo arrivati a governare, vorrebbero rimanerci, per continuare ad incidere…
Chi ha ragione e chi torto? Ma poi alla fine è una questione di torto o ragione? Tutti hanno i loro motivi, tutti giusti e tutti validi…
Il problema secondo me va visto da una prospettiva diversa…anzi va visto proprio in prospettiva…chi vorrebbe il ritorno alle origini, quale prospettiva ha del futuro? Perché tornare alle origini è e sarebbe bellissimo, ma per fare cosa? Riempire nuovamente le piazze? Crescere nei consensi? Bello, bellissimo…ma il passo successivo? Quale sarebbe? Non ci ritroveremo nuovamente come nel 2018 a dover decidere con chi governare? E allora non sarebbe un film già visto?
Perché ogni azione deve avere un obiettivo e se l'obiettivo è dover riaffrontare le stesse problematiche…non è che sia molto produttivo. Ecco vorrei che chi vuole un ritorno al passato, mi spiegasse cosa veramente vorrebbe…perché ad esempio, magari qualcuno vorrebbe solo rivivere quel periodo, vorrebbe solo sentirsi dire bravo, ma poi dopo? Perché un dopo deve esserci…si deve avere un traguardo da raggiungere…quale è questo traguardo?
Molti mi chiamano governista…che per qualcuno, anzi per molti, sembra essere un'offesa…uno sminuire…per cui voler governare, voler cercare di cambiare le cose è sbagliato? Questo significa che chi si mette in gioco sbaglia?
Pensate che non mi piacerebbe governare da solo? Pensate che sia la mia massima aspirazione sedere allo stesso tavolo di chi abbiamo sempre combattuto? Beh sappiate che non lo è, ma vorrei che qualcuno mi dicesse cosa si può fare di diverso…fare di concreto, perché i sogni in questo caso servono a poco.
Calate nei consensi perché prima dicevate una cosa e poi ne avete fatta un'altra…prima no alleanze…poi si alleanze…ma c'era una strada diversa da seguire? Mi sembra di ricordare che la prima alleanza fu voluta dal 94% dei votanti su Rousseau…per cui siamo noi stessi ad aver deciso la strada da seguire…come dite? Quei pochi votanti non sono l'espressione di 11 milioni di voti? Vero, giusto, giustissimo…ma allora a cosa serve Rousseau? Perché ora in molti si scandalizzano per un eventuale divorzio da Rousseau stesso? Se non è rappresentativo, cosa ce lo teniamo a fare?
Non vi sembra una contraddizione? Vogliamo la democrazia dal basso, ma allo stesso tempo si contestano le decisioni perse da quella democrazia che noi stessi volevamo…ultima ma non ultima…la votazione per entrare nel governo Draghi…domanda fasulla…domanda con risposta indirizzata…quesito imbarazzante…ma si per carità può essere…ma la soluzione? Il quesito doveva essere fatto in maniera diversa? Ok bene…perfetto…concordo…ma hanno votato 74 mila persone, possono essere rappresentative di 11 milioni di elettori?
Mi sento dire che in molti non hanno votato proprio per contestare la domanda "fasulla"... Va bene…ma anche se avessero votato tutti gli aventi diritto…anzi no tutti gli iscritti e cioè 180 mila, sarebbe cambiato qualcosa? Sarebbero l'espressione di 11 milioni?
Non vi sembra che ogni volta si trovino delle scuse da parte di chi è in minoranza per contestare il risultato?
Perché la questione è una e una sola…o il metodo ci piace e lo prendiamo per quello che è conoscendone i limiti…o il metodo non funziona e si abbandona.
È la base che deve decidere…ma la base cosa è? Poche migliaia di persone che decidono per l'intero popolo? Ma se così fosse, non credete che ci sia qualche contraddizione? È reale democrazia dal basso? E che differenza c'è fra questo metodo e quello che hanno gli altri partiti, dove a decidere c'è un'assemblea di delegati?
Insomma la domanda alla fine è sempre la stessa: "cosa vogliamo veramente?" Chiediamocelo, ma Chiediamocelo seriamente, perché a me sembra che si voglia essere qualcosa perché non si