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Il fallimento. 

Ormai è chiaro, la sanità gestita dalle regioni ha fallito…ha fallito per la mala gestione…ha fallito perché i presidenti di regione la hanno usata per scopi politici…ha fallito per le nomine il più delle volte fatte non per capacità, ma per il colore della tessera in tasca…una volta si nominava un esperto di "area"...oggi basta essere di "area"...

Ha fallito inoltre la privatizzazione dei servizi, può un privato gestire un servizio essenziale? Un privato deve fare utile e sicuramente la parola "utile" non va per niente d'accordo con salute. 

Ma forse nella marea di ingiustizie, quella più abominevole è aver reso i cittadini diversi di fronte alla sofferenza della malattia, un diritto costituzionale che per alcuni c'è e per altri no. 

Non siamo, anzi non abbiamo il diritto di essere tutti uguali? Lo dovremmo essere di fronte alla legge e dovremmo esserlo anche per la salute. 

Chi vaccina prima, chi dopo, chi non manda SMS, chi vaccina chi passa, chi e in lista d'attesa, chi scavalca la fila, chi la aggira, chi si mette buono buono in attesa del proprio turno e vede gli altri passare avanti… 

Ma il vaccino non è che la punta di un iceberg, i problemi c'erano anche prima…liste di attesa di anni…cure mediche che in alcune regioni si effettuavano e in altre no…i viaggi della speranza…che poi erano e sono viaggi della disperazione…

Fermarsi a guardare le sole carenze attuali è un errore, il più grande errore che possiamo commettere…cosa accadrà quando la campagna vaccinale sarà terminata? Torneremo alla sanità di prima? Faremo finta di niente? Passata la festa, gabbato il santo? Ci dimenticheremo tutto fino alla prossima emergenza? 

Venti sanità diverse, venti modi diversi di curare i cittadini, venti modi di prestare servizi essenziali…ma vi rendete conto quanto sia ingiusto tutto ciò? 

E di chi è la colpa? Della destra? Della sinistra? O di un metodo sbagliato? Sicuramente ci sono regioni che hanno gestito la pandemia in modo che dire scandaloso è poco, ma perché è avvenuto tutto questo? Perché lo stato ha demandato alle regioni la salute pubblica…non si demanda la gestione della salute…non ci deve essere differenza di trattamento tra un cittadino di Milano e uno di Catanzaro…se devo fare una TAC i tempi di attesa devono essere gli stessi da Torino a Palermo. 

E invece c'è qualcuno che chiede più autonomia, ancora più autonomia…ma autonomia per cosa? Per rendere ancora più diversi i cittadini italiani tra loro? I nostri avi sono morti per rendere "L’Italia una sola e indivisibile"...ma a quanto pare per molti ancora non è così. 

La sanità deve tornare nelle mani dello stato centrale, la sanità deve essere uguale per tutti, la sanità è lo specchio di un paese…fuori i privati, fuori le divisioni, fuori le disuguaglianze… 

Articolo 3 della Costituzione Italiana:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. 

Dovremmo pretendere tutti che questo avvenga per ogni aspetto della vita, per ogni singolo servizio, per ogni bene essenziale…salute…acqua…trasporti, indipendentemente dal credo politico…il paese deve essere ricostruito partendo da qui.