Il giorno del giudizio.
Oggi sarà il giorno del giudizio, certamente non di quello universale, l'universo ha ben altro a cui pensare, oggi sarà il giorno in cui ci sarà la conta in Senato…il giorno dei numeri…il giorno in cui il paese si dividerà tra chi vuole andare avanti perché ha a cuore questo sfortunato paese e chi invece ha a cuore ben altro.
"si tengono stretta la poltrona"...e a quale scopo? Chi è che si tiene stretta la poltrona? Forse Conte che da quando è Presidente del Consiglio ha rinunciato a un milione di euro di fatturato? Beh non vi sembra strano che questo venga detto da chi siede in parlamento da oltre venti anni e siede su tre poltrone differenti contemporaneamente?
"È tempo di patrioti" che detto da una certa fazione politica, a me fa anche un po' paura.
"Mercimonio" che detto da chi era al governo con chi I parlamentari li comprava a suon di milioni di euro, fa ridere e anche parecchio.
Ma a parte i giochi di ruolo che la politica impone e che ci stanno, quello che oggi tutti, ma proprio tutti dovrebbero fare è mettersi davanti allo specchio…guardarsi negli occhi…e dire: voglio veramente bene a questo paese? Voglio veramente il bene dei cittadini? Voglio veramente andare al voto e lasciare per 5 mesi l'Italia con un governo che può fare solo atti di ordinaria amministrazione? Niente scostamenti di bilancio, niente aiuti, niente ristori…sarebbe questo il bene del paese? O magari lo sarebbe un governo a guida Draghi? Un uomo delle banche? Può essere la finanza la salvezza? E solo dopo aver riflettuto su questo, solo dopo essersi spogliato del colore politico…dovrebbe darsi risposte…
Ma questo non accadrà, nessuno si guarderà allo specchio…anzi in molti eviteranno gli specchi ed eviteranno di parlare con le proprie coscienze…indosseranno l'elmetto, sdudieranno il discorso preconfezionato da altri e andranno alla guerra…la loro personale guerra…quella fatta di interessi di parte…
È sempre stato così e sempre lo sarà…purtroppo per noi…non ci sarà nessuno che andrà contro i propri interessi, non ci sarà nessuno che penserà a cosa è meglio per il paese…e non ci sarà nessuno che si toglierà l'elmetto in segno di pace, in segno di unità.
Eppure lo dovremmo fare tutti, in memoria degli oltre 80 mila morti, per le loro famiglie, per chi soffre, per chi soffrirà ancora per molto tempo.
Empatia...ecco oggi di cosa avremmo bisogno…avremmo bisogno di fermarci ad ascoltare…ascoltare i reali bisogni di un paese ferito, lacerato a volte dilaniato…
E avremmo bisogno di qualcuno che si chiedesse: "cosa avrei fatto io al suo posto?"..."Cosa sarebbe stato possibile fare oltre quello che è già stato fatto?"... "Avrei veramente potuto fare di meglio?"... Perché a volte quel poco che si fa, seppur poco è il massimo possibile e cavalcare il malcontento è veramente pericoloso.
La storia ci insegna che nei momenti difficili chi cavalca il malcontento porta i popoli alla distruzione e la distruzione la pagano tutti, per primi quelli che quella distruzione la hanno cercata.
Oggi è il giorno del giudizio…non quello universale…ma sicuramente il giorno in cui ognuno dei 315 senatori, ha la possibilità di decidere se l'Italia è una e se l'interesse di tutti prevale o meno su quello di pochi.
Oggi non ci saranno venduti, traditori, mercenari, patrioti…oggi è il giorno di 315 esseri a cui chiedo di essere umani.