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L'uomo da 1,5%

C'è un uomo che si aggira per gli studi televisivi minacciando di far cadere il Governo Conte e lo fa dall'alto del suo 1,5% di elettorato, con fare da statista navigato, scimmiotta un suo omonimo e durante il TG Post di ieri sera, sferra un attacco alla Ministra Azzolina per aver acquistato i famosissimi banchi con le rotelle, ma questo è niente, perché il suo maggiore attacco è rivolto al fatto che il governo non vuole prendere il MES…quel MES che secondo lui darebbe nuovo slancio alla Sanità e che ci permetterebbe di acquistare i vaccini, che altrimenti (sempre secondo lui) non potremmo permetterci e che rischierebbero di non arrivare…ma è veramente così? Ed è lecito fare leva sulla paura delle persone per giustificare la scelta di prendere il MES? Una dose di vaccino costa circa 3 euro, l'Italia ha bisogno di 200 milioni di dosi, per cui la spesa per i vaccini dovrebbe essere intorno ai 600 milioni di euro…caro Renzi questa giustificazione non regge…allora lo statista di Rignano afferma che investire sulla sanità, ci permetterebbe di dare lavoro a molti giovani e investire sempre in sanità è cosa buona e giusta, perché non si può vivere di soli sussidi…cavolo, bravo Renzi ha ragione, per una volta ha ragione da vendere…investire in sanità per dare lavoro ai giovani, non è come dare sussidi, che poi alla fine i giovani si troverebbero a doverne pagare il prezzo…geniale...un vero statista…ma c'è un ma…e quel ma, va ricercato negli anni del suo governo… perché le persone si giudicano da quello che fanno, non da quello che dicono…con il Governo Renzi, il 10 luglio 2014 sembra l’alba di un nuovo giorno per la sanità, come al solito da bravo oratore e da bravo giocatore delle tre carte il Governo e le Regioni siglano il Patto per la Salute che all’articolo 1 mette sul piatto le risorse per un triennio: 109,928 miliardi di euro per il 2014, 112,062 miliardi di euro per il 2015 e 115,444 miliardi di euro per il 2016, ottimo direte voi…certo ottimo, se non fosse che, nascosta tra pieghe del Patto c'è una piccolissima clausola che dice: "salvo eventuali modifiche che si rendessero necessarie in relazione al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica e a variazioni del quadro macroeconomico", queste poche righe, servono al Governo Renzi a fare cosa? Ma proprio al giochino delle tre carte, mentre vendeva fumo con il "Patto della Salute" nella legge di Stabilità 2015 chiede alle Regioni un contributo alla finanza pubblica di 4 miliardi di euro. Il 26 febbraio 2015 le Regioni, dopo un duro tira e molla, riescono a ridurre a 2 miliardi di euro di incremento del fondo sanitario previsti dal Patto per la Salute. Il 2 luglio la Conferenza Stato-Regioni raggiunge l’intesa per i tagli alla sanità e un mese dopo il Dl Enti locali legittima la “manovra d’estate” che cala la scure sul finanziamento del Ssn per gli anni 2015 e 2016: 6,79 miliardi di euro in meno rispetto a quanto previsto dal Patto per la Salute, ma non finisce qui…alla vigilia di San Silvestro 2015: la legge di Stabilità 2016 fissa in 111 miliardi di euro il finanziamento per il 2016, ma spiana la strada a una ulteriore stangata per la sanità, sancendo che…altra clausoletta nascosta: "Regioni e Province autonome….assicurano un contributo alla finanza pubblica pari a 3,98 miliardi di euro per l’anno 2017 e a 5,48 miliardi di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019, in ambiti di spesa e per importi proposti, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza"..."adesso basta", direte voi…ve piacerebbe…e invece non tarda ad arrivare un'ulteriore mazzata…con l'intesa dell’11 febbraio 2016 il "contributo alla finanza pubblica… nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza" con l'ulteriore  gioco di carta vince, carta perde…si trasforma in "contributo del Servizio Sanitario Nazionale alla complessiva manovra a carico delle Regioni definita dalla legge di Stabilità 2016" e udite udite, si sottraggono alla sanità ulteriori 3,5 miliardi di euro per il 2017, 5 m