Uno vale uno?
Ma uno vale uno?....si?...no?...boh?...forse?
A dire il vero sono un po confuso in merito…perché una volta uno valeva uno…e cioè che ognuno poteva fare tutto…e diciamocelo francamente…è una bella stupidaggine…perché ad esempio io non potrei mai essere un pilota di aereo, primo perché non ho le competenze e poi perché soffro di vertigini, ho paura di volare…e poi diciamocelo francamente…se l'universo avesse voluto che l'uomo volasse, ci avrebbe messo un bel paio di ali…mentre invece abbiamo due gambe e due piedi per camminare…
Non potrei fare tantissimi altri lavori…non potrei essere un chirurgo…troppa precisione, troppa meticolosità nei movimenti…mi innervosirei subito e farei una bella zeta di Zorro al poveretto che mi capitasse sotto le mani….
A parte gli scherzi, sono tantissime le cose che non potrei fare, per mancanza di competenze, per incapacità, per indole…insomma uno vale l'altro è una gigantesca stupidaggine.
Se poi veramente uno valesse uno non dovremmo votare i nostri esponenti, ma dovremmo estrarli a sorte…il che sa tanto di tombola di Natale.
Con il tempo ci siamo resi conto insomma che uno vale uno, non significa che uno vale l'altro, ma che ognuno può dare il proprio contributo in base alle competenze che ha…e questa mi sembra la soluzione migliore…sei medico, parli di medicina…sei ingegnere, parli di costruzioni, macchinari, strutture…in base all'indirizzo in cui ti sei specializzato…e così per ogni settore lavorativo…
Oggi siamo arrivati a dire che per ogni ruolo ricoperto ci vuole competenza…anzi I più capaci e competenti in un determinato settore, dovrebbero essere quelli che ci rappresentano…alla buon'ora…mi sembra la cosa più giusta…
Questa è secondo me la strada giusta…ma è solo la prima tesserina di un puzzle…perché se io scelgo i migliori…le eccellenze…come posso poi chiamarlo portavoce? Se scelgo il migliore non posso poi pretendere che porti la voce di altri che sicuramente sono "meno migliori" (meno migliori non se po' sentí) di lui…oltre la scelta dei migliori, oltre creare una classe dirigente formata…non dovremmo creare una classe di votanti migliore?
Cerco di spiegarmi meglio e per farlo rubo qualche parola a Nanni Moretti:
"Parlo mai di astrofisica? Di Biologia? Di neuropsichiatria? Di epigrafia greca? io non parlo di cose che non conosco"
"io non parlo mai di cose che non conosco"...è questo il dubbio che mi assale…parliamo sempre dell'uno vale uno e di altre amenità del genere, ma non ci preoccupiamo mai di formare chi alza la mano…i votanti…
Qualcuno potrebbe anche dirmi che quello di cui scrivo vale solo per alcune materie, per alcuni settori…ma secondo me non è così…per parlare di "epigrafia greca" devi necessariamente conoscerla…ma la stessa cosa vale per alcune dinamiche a livello nazionale o internazionale…idem per altri argomenti…se non conosco tutte le regole, le carte in gioco, i risvolti di un determinato argomento…come posso esprimere un giudizio?
La democrazia partecipata è bellissima…un sogno…il raggiungimento della vera democrazia…ma per portarla a termine, per averla veramente, c'è la necessità che anche il votante sia formato, che conosca…che sappia…e che abbia anche la consapevolezza che non si può esprimere un giudizio su tutto…
ci sono cose che non possiamo sapere e su cui alcune volte è meglio non esprimersi…siamo abbastanza maturi per farlo? O pretendiamo di dire la nostra anche non conoscendo fino in fondo le questioni?...