Il mercato cinematografico è abbastanza imprevedibile. Ad una produzione non è mai dato sapere quanto un film impatterà sugli spettatori, quanto incasserà. Certo, possono essere fatte delle previsioni sulla base di analisi di alcuni fattori, ma ogni produzione è sempre soggetta ad un rischio economico, ossia alla possibilità di ottenere un utile o una perdita data dalla differenza tra costi di produzione e successivi ricavi di vendita. Non è scontato saper intercettare la domanda del pubblico, non esiste alcuna garanzia certa di successo: può capitare a volte che un output di produzione, su cui sono state investite abbondanti risorse e prestazioni, non abbia un risultato economico positivo. La qualità di un film rimane imprevedibile fino al suo consumo, uno spettatore non può esprimersi fino a quando lo vede. Esistono però degli elementi che possono giocare un ruolo strategico per attirare più persone possibili. Tali elementi sono spesso delle figure che ricoprono un ruolo artistico all’interno della filiera produttiva. Una di queste è l'attore, che più di tutte rappresenta il punto di unione tra output di produzione e platea di spettatori paganti.
Fonti:
M. Cucco "Economia del film"
M. Cucco "Il cinema di stato"
M. Cucco, A. Minuz, P. Armocida "Il ruolo dell'attore nell'economia del cinema italiano"
R. Bernocchi "Gli attori italiani: quanto portano al botteghino?" su cineguru.screenweek