La parola manager ha un’interessante
storia linguistica che testimonia l’influenza reciproca fra l’italiano e l’inglese
nel tempo. La sua origine può essere ricondotta al termine italiano maneggiare,
usato per indicare l’abilità di gestire o manovrare oggetti, spesso riferito
all’equitazione e alla gestione dei cavalli.
Origini italiane
Il verbo maneggiare deriva dal latino
manus, che significa “mano” e che indica l’atto di usare abilmente le
mani per governare o dirigere qualcosa.
Prestito linguistico
Fra il XVI e il XVII secolo, attraverso i
contatti commerciali e culturali fra Italia e Inghilterra, la parola maneggiare
viene assorbita nella lingua inglese, e nasce il verbo to manage, che si
riferisce sempre al concetto di gestione e amministrazione.
Nascita di manager
Il sostantivo manager nasce
direttamente dal verbo inglese to manage e si consolida per indicare una
figura professionale che dirige e coordina attività aziendali e organizzative.
Oggi, il termine si è diffuso a livello globale, spesso associato a ruoli di
leadership e amministrazione, ma con una connotazione a volte critica legata al
micromanagement e alla gestione eccessivamente invadente.
Controversie sull’uso moderno
In Italia, l’uso dell’anglicismo manager
è visto sia come una necessità per descrivere nuove figure lavorative, sia come
un potenziale abuso della lingua, alimentando il dibattito sull’influenza degli
anglicismi nella cultura italiana moderna.
In sintesi, il viaggio della
parola manager riflette un movimento di andata e ritorno fra l’italiano
e l’inglese: da maneggiare a to manage, fino al moderno manager.
Questo percorso è un esempio emblematico di come le lingue si influenzino
reciprocamente e si adattino ai cambiamenti sociali ed economici.