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Alcuni di voi riconosceranno che molte discoteche sono discoteche gay o club per gay. La rivista Billboard, un importante periodico del settore dell’intrattenimento, stimò che almeno il 50% delle discoteche sono per gay. Questo non sorprende, dal momento che sin dall’inizio le discoteche furono sostenute dalla comunità gay.

Non sono mai stati fatti sforzi per nascondere i legami delle discoteche con l’omosessualità. Per esempio, agli albori delle discoteche il Detroit Free Press profetizzò: “La discoteca sarà probabilmente ricordata come il primo evento culturale in cui la partecipazione gay è stata apertamente pubblicizzata”.

Secondo Richard Peterson, professore di sociologia presso la Vanderbilt University e specializzato in implicazioni sociali della musica contemporanea, nel mondo della discoteca essere gay “non solo è accettabile, ma è anche un po’ chic”.

Infatti, negli ultimi anni ci sono stati cambiamenti epocali negli standard della moralità sessuale. E le discoteche rispecchiano questo cambiamento in misura maggiore di qualsiasi altra caratteristica della vita moderna. Lo conferma la rivista Horizon:

“Nel ballo fra maschi e tra femmine, la discoteca rappresenta un cambiamento davvero drastico nelle convenzioni sociali e negli atteggiamenti sessuali.

“Non è né un segreto né una scusa per spettegolare: alcune delle migliori discoteche americane ed europee sono nate come locali gay che hanno aperto le loro porte a chiunque volesse ballare. […] Il fatto che alcune discoteche siano gay o ‘miste’ passa inosservato negli articoli della cronaca notturna dei maggiori quotidiani, dando per scontate libertà che fino a poco tempo fa erano alla base dello scandalo”.