♦ Quando era il presidente della General Motors do Brasil, Joseph J. Sanchez disse che il Brasile era l’unico paese al mondo che aveva ufficializzato un programma basato su energia alternativa basato sull’alcol. Alla fine degli anni ’70, l’Associazione brasiliana dei produttori di automobile firmò un accordo per costruire 1,7 milioni di automobili ad alcool durante i successivi 5 anni, alla fine dei quali Joseph Sanchez morì di infarto a soli 54 anni. Solo 3 settimane prima di morire, Sanchez era stato scelto per dirigere la neonata Saturn Corporation. Roger B. Smith, allora presidente della General Motors Corporation, dichiarò: “La famiglia Sanchez, la General Motors e l’industria automobilistica hanno perso una stella luminosa”.
Il visionario Sanchez, nativo di New York, aveva ricevuto carta bianca sui progetti riguardanti nuove automobili. Uno di questi fu l’auto ad alcol. Ma quella non fu una novità totale. Infatti, all’epoca in Brasile circolavano 6 milioni di automobili, e molte di queste funzionavano grazie a una miscela di benzina che conteneva un 20% di alcol. L’obiettivo di Sanchez, però, era di passare all’alcol puro, una fonte di energia rinnovabile. Dal 1975 al 1980 la produzione di alcol aumentò di 5 volte. La vendita dell’alcol costava, però, la metà della benzina standard e un terzo dellaSuper.
La General Motors in Brasile sviluppò un motore “multifuel” per le sue auto che avrebbe funzionato con alcol, benzina o con una miscela delle due sostanze. La Ford del Brasile non restò a guardare; così cominciò anch’essa la produzione di un modello ad alcol.