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Nell’antichità, le corna degli animali erano usate come recipienti per olio e bevande, come calamai, come contenitori per cosmetici e come strumenti musicali e di segnalazione.

Strumenti musicali e di segnalazione. Unodei più antichi termini musicali legati al corno è qèren, che designa il corno di un animale. In rari casi poteva riferirsi a uno strumento a fiato, in particolare ai “corni [ebr. qèren] di montone”.

Questa espressione è legata alla parola ebraica shohfàr, che abbiamo già incontrato nei giorni scorsi. Questo termine si riferisce al corno di montone usato come strumento musicale. Il moderno shohfàr è un corno di montone cavo lungo circa 36 cm, raddrizzato a caldo, ma ricurvo verso l’alto all’estremità a campana. Ha un boccaglio separato per facilitare il soffio. Si pensa che lo shohfàr antico non avesse un boccaglio separato. Secondo il Talmud, il corno del montone non era raddrizzato ma lasciato storto.

Lo shohfàr come strumento di segnalazione

L’antico shohfàr serviva a radunare le truppe, a lanciare il “segnale d’allarme” contro una città da attaccare e a dirigere altre manovre belliche. Si usava anche per segnalare l’attacco di un nemico. Pertanto, era uno strumento di segnalazione da battaglia. Ma si potevano usare diversi shohfàrinsieme, come nel caso della battaglia documenta dei 300 soldati ebrei contro decine di migliaia di madianiti. Il suono di 300 corni terrorizzò oltre 30.000 soldati nemici, che si diedero alla fuga!

A differenza dei 300 spartani che avrebbero combattuto contro milioni di nemici stranieri, la battaglia dei 300 ebrei è di certo avvenuta.

Al di fuori dalle battaglie, il corno poteva essere usato anche per annunciare eventi del calendario, come i pleniluni, i noviluni, il nuovo anno e altre feste. Lo shohfàr annunciava sia l’inizio che la fine del Sabato ebraico.

Sembra che gli israeliti di ogni ceto sapessero usare lo shohfàr. I sacerdoti lo suonavano per il richiamo religioso oppure quando marciavano con l’esercito.

Il termine ebraico yohvèl (ariete; montone) è un modo alternativo di chiamare lo shohfàr.

L’aramaico qèren è il nome di uno strumento che faceva parte dell’orchestra babilonese. Potrebbe essere tradotto sia “corno” che “tromba”.