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Il più antico fiume documentato nella storia sorgeva nell’Eden, a sua volta la primissima dimora umana. Questo fiume si divideva in quattro corsi d’acqua che, lungo il loro percorso, formavano altrettanti fiumi: il Pison, il Ghihon, il Tigri e l’Eufrate. Dopo il Diluvio universale, l’Eden e la sorgente di quel fiume scomparvero. Comunque, anche se i loro percorsi subirono forti cambiamenti, quei 4 fiumi in un modo o nell’altro resisterono, e diedero vita a 3 regioni: Avila, Cus e Assiria.

Naturalmente dopo il Diluvio, i percorsi di quei fiumi continuarono a essere alterati in seguito a fenomeni naturali come i terremoti. Ecco perché oggi gli storici hanno identificato senza ombra di dubbio solo 2 dei 4 fiumi originali.

Simbolismo. I fiumi fungevano da barriera al progresso delle forze nemiche e svolgevano un ruolo fondamentale nella difesa di alcune città, come Babilonia.

Tuttavia, altre città, come Gerusalemme, non avevano alcun fiume quale mezzo di difesa naturale. In tal taso, gli abitanti dovevano affidarsi ad altre fonti protettive.

D’altronde, alcuni fiumi sono così grandi che possono essere attraversati da flotte di grandi galee.

Un antico scrittore paragonò la disastrosa inondazione di un fiume all’invasione delle forze nemiche.

Il Fiume d’Egitto

Antichi documenti menzionano il “fiume d’Egitto”. Gli storici in genere ritengono che il “fiume d’Egitto” sia la “valle del torrente d’Egitto” ora identificata con Wadi el-ʽArish nella penisola del Sinai, che sfocia nel Mar Mediterraneo circa 150 km a E di Porto Said.

Tuttavia, un’altra possibilità è che si trattasse di un ramo del Nilo.