A volte, i grandi compositori della musica classica scavarono nel tesoro della musica folkloristica europea. Rielaboravano una melodia popolare aggiungendo uno stile “classico”; in altri casi componevano una nuova melodia con le caratteristiche distintive della musica di certi popoli.
Nell’intestazione della partitura, spesso indicavano che era nello stile della musica di un certo paese.
La musica spagnola è la più caratteristica.
Fra l’VIII e il XV secolo la Spagna è stata occupata dai Mori, influenzando lo stile musicale del territorio. Ma anche gli zingari lasciarono una loro impronta nella musica spagnola. Nessun altro popolo ha tanti generi di balli come gli spagnoli; in molti dei più famosi balli è evidente un “accento” spagnolo, a cui si deve aggiungere il folk eseguito con chitarra, tamburello e nacchere, accompagnate da uno schioccante suono.
Ma la musica occidentale trova in Germania il suo rappresentante principale. I compositori hanno potuto stabilire gli standard dell’uso delle scale e dell’armonia, arricchendo le loro musiche con suoni brillanti. E la musica italiana non è da meno. Da sempre è considerata la più melodiosa e semplice. La musica popolare francese segue a ruota, con musica molto melodiosa che, però, è spesso accompagnata da un ritmo più marcato.
Il sapore orientale della musica europea è molto evidente in quella russa, probabilmente grazie ai Mongoli, che invasero la Russia nel XIII secolo. Inoltre, le privazioni del popolo sotto il dispotico governo degli zar senza dubbio contribuirono a dare alla musica quello stile relativamente più triste. Non si dimentichino i lunghi e cupi inverni che, di sicuro, contribuirono a questo “accento” malinconico.
Si dice che la musica scandinava sia a metà strada fra quella tedesca e quella russa. La musica finlandese ha delle sfumature orientali. E molte melodie popolari danesi e olandesi sono molto simili alla musica popolare tedesca. La musica popolare polacca è stata influenzata sia dalla Russia che dalla Francia.
È normale per gli europei cantare e ballare la musica popolare del luogo in cui nascono. Chi vive in città, però, preferisce andare nelle sale da concerto o ascoltare la musica alla radio o in streaming.