Verso la fine degli anni ’80, il Giappone decise di spendere 30 miliardi di yen per proteggere un paio di rocce, distanti circa un chilometro l’una dall’altra e situate nel Mar delle Filippine. Fanno parte di un atollo lungo 5 km durante la bassa marea. Asahi Shimbun, quotidiano di Tokyo, riporta che con l’alta marea, tuttavia, l’isola scompare e solo le “2 rocce – una di 5 metri di diametro e l’altra di 2 metri di diametro – restano da 30 a 50 centimetri sopra il livello dell’acqua”. Per circondare le rocce vennero costruiti blocchi di acciaio e cemento che assorbono le onde. Perché tutto questo trambusto e quello stanziamento in denaro? I diritti territoriali sono decisi in base all’alta marea, ma quel territorio più meridionale del Giappone stava scomparendo. Di conseguenza sarebbero andati perduti i diritti di pesca ed estrazione mineraria per 320 km intorno all’isola, un’area più grande del Giappone stesso.