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● Da almeno 40 anni, il governo dell’Iraq ha pianificato la ricostruzione dell’antica città di Babilonia.

Il progetto prevedeva una spesa di circa 6 milioni di dollari americani all’anno in un arco di 10 anni per preservare e ripristinare il maggior numero possibile di rovine. La ricostruzione sarebbe dovuta terminare intorno al 1990.

L’Iraq chiese a esperti giapponesi dell’Università di Kyoto qualche progetto, includendo anche la Torre di Babele. Si ritiene che la torre fosse alta almeno 300 piedi (91 m) e che fosse una ziggurat, o piramide, a terrazze utilizzata per il culto religioso. I giapponesi fecero un sopralluogo sul terreno dell’antica Babilonia, che è stata una delle più grandi e più espanse metropoli dell’antichità. Uno di loro disse:

“Tutto ciò che esiste ora sul sito della torre è erba e palude”.

Infatti, Babilonia non è altro che una rovina e la sua famosa Procession Street sembra il vialetto di un castello europeo incustodito. Chiaramente il progetto, almeno in parte, fallì. Babilonia è ancora un terreno in rovina.

Perché qualsiasi progetto di ricostruire Babilonia continua a fallire? Perché la splendente e immensa Babilonia oggi è un cumulo di rovine quasi invisibile? Dobbiamo fare un salto nella storia. I profeti ebrei Isaia, che visse nell’VIII secolo a.C., e Geremia, che visse 2 secoli dopo, forniscono un quadro completo della distruzione di Babilonia, che avvenne nella notte del 5/6 ottobre 539 a.C. A causa della malvagità del popolo e della profonda falsa adorazione religiosa, l’Iddio del cielo dichiarò che Babilonia sarebbe divenuta “mucchi di pietre” e che ‘non sarebbe stata più abitata’ (Geremia 51:37; Isaia 13:20).

Anche se una parte di Babilonia è stata ricostruita, sarà mai realizzata una città abitabile? Sembra che né l’Iraq, nazione che ospita i “resti” di Babilonia”, né gli storici abbiano mai progettato di ricostruire una città abitabile. I loro progetti sono pensati solo dal punto di vista storico e turistico. Infatti, il progetto affidato ai giapponesi prevedeva la realizzazione di una “città museo”, ovvero di una città “morta”, solo per turisti. Non doveva essere realizzata alcun’area residenziale, forse neanche per i gestori e i dipendenti del “museo”. Anche se un qualsiasi progetto di ricostruire Babilonia dovesse essere completato, una visita a Babilonia sarebbe come la visita a un museo. Un turista si accorgerebbe con i suoi occhi che la profezia biblica starebbe ancora adempiendosi.