Sulla base di uno studio condotto su 600 giovani videogiocatori,
il ricercatore Brent Stafford, della Simon Fraser University nella British Columbia,
in Canada, avverte che molti giochi “stanno addestrando i nostri figli a
celebrare la violenza”. La
rivista Maclean riporta:
“Alcuni giocatori hard-core che preferiscono i giochi più
violenti e realistici ‘uccidono’ fino a 1.000 ‘avatar’ (personaggi sullo
schermo) in una sola notte, spesso in scene di cruento realismo”.
La ricerca ha documentato la misura in cui i videogiochi
violenti sono progettati per fare appello alle emozioni di un giocatore e per “inghiottire
le giovani menti in mondi che desensibilizzano alla violenza, persino all’uccisione”.
L’industria dei videogiochi, con guadagni che toccano e superano i 20 miliardi
di dollari all’anno, è “più grande del cinema e della televisione messi insieme”.
Stafford esorta i genitori a controllare i giochi a cui stanno giocando i loro
figli e a essere attenti a qualsiasi tendenza alla violenza.