Un esame superficiale di questo brano della Scrittura potrebbe far pensare che Gesù insegnasse alle folle, ma ciò non è completamente esatto e nemmeno logico. Tra la folla, oltre a persone desiderose di ricevere ammaestramento da Gesù (che normalmente si avvicinavano a lui), c’erano curiosi, c’era chi sperava di ottenere qualche beneficio da Gesù, c’erano farisei che lo spiavano, e c'era anche chi in seguito avrebbe gridato crocifiggilo. Le affermazioni dei versi 13-16 non possono essere destinate ad una folla così eterogenea, ma soltanto ai discepoli.
Gesù è uno stratega. Umanamente, non poteva conquistare il mondo da solo e la sua strategia fu la scelta di dodici uomini che avrebbero continuato la sua opera e che a loro volta ne avrebbero formati altri. Il primo insegnamento che Gesù dà ai discepoli riguarda il profilo del cristiano. È possibile, leggendo l’elenco delle beatitudini, che si venga indotti a pensare che alcune di esse siano caratteristiche peculiari per alcuni, altre per altri, ma in realtà sono caratteristiche che tutti i credenti devono possedere. Chi non le ha deve rendersi disponibile ad essere modellato da Dio affinché, al termine dell’opera, le possieda tutte.